“…Dopo l’enorme successo di critica e pubblico a Milano è il festival sarzanese ad ospitare un’opera così misteriosa, nuova e lirica,raccontata da un simbolo, quale è la grande Alda Merini, e da Giovanni Nuti, compositore e musicista sensibile e coraggioso”.
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“Il cantautore Giovanni Nuti, l’altro sabato, deve essersi ricreduto sul detto antico che vuole ‘nessuno profeta in patria’. Se è vero infatti che la sua carriera artistica, lunga alcuni decenni, si è consumata ben al di fuori di Sarzana, approdando soprattutto a Milano, è stato davvero grande il successo che i suoi concittadini gli hanno tributato per l’esecuzione del Poema della Croce…”
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“…Dai versi religiosi della poetessa e dalla esegesi musicale di Nuti dove si fondono canoni gregoriani, arie di antichi madrigalisti e malinconiche melodie emerge – non è esagerato dirlo una ‘liturgia per il tempo presente’. Dove la passione di Cristo diventa, in una moderna trasfigurazione, la voce della concretezza del dolore umano. Come se la fede, scesa dall’empireo della teologia, si incarnasse nella pietà per tutti gli uomini… La santa follia della poesia fa il miracolo della commozione in sala, di occhi lucidi e di un’emozione che prende tutti, credenti e no”.
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